‘Ghost’ Object Appears-Disappears on Titan
Europa Erupts! Possible Geyser of Water Seen on Jupiter’s Moon
So just the presence of water under Europa’s surface is exciting. But life also needs energy, and it needs raw materials. The fact that these geysers exist shows that plenty of energy is being pumped into the moon; it takes substantial power to blast water that high off the surface. It also indicates the surface and the ocean underneath interact with each other, which means raw material for life are available. Jupiter’s fierce magnetic field produces radiation, which reacts with molecules on the surface of Europa to create simple organic compounds
Dopo l’argomento ontologico e quello ornitologico, non so se siete a conoscenza di quello che potremmo chiamare idrologico: con un’eccezione pressoché unica rispetto a tutte le altre sostanze (da cui il carattere probatorio della circostanza), l’acqua allo stato solido è meno densa di quella liquida, cosicché sulla Terra i bacini d’acqua possono mantenersi ghiacciati solo in superficie, permettendo alla vita di preservarsi nell’ambiente liquido sottostante (e a noi di esistere, da cui l’intervento divino, come volevasi dimostrare).
Ebbene, pare che tale argomento vada cestinato (se l’unicità dell’acqua è essenziale) o al più affiancato (se è sufficiente l’eccentricità) da un argomento che potremmo chiamare idrocarburico, o, più epicamente, titanico.
Sono certa che sapete tutti del ciclo di precipitazioni ed evaporazione di idrocarburi che su Titano costituisce un’impressionante replica, mutatis mutandis, del ciclo dell’acqua sulla Terra. La novità è che le ultime misure della sonda di Cassini sembrerebbero indicare la presenza di pezzi di idrocarburi ghiacciati sulla superficie dei bacini di idrocarburi liquidi. In realtà il metano è più denso allo stato solido rispetto allo stato liquido, e dunque affonderebbe. Ma sono state ipotizzate particolari interazioni con l’atmosfera (anche su Titano l’atmosfera è prevalentemente composta da azoto), che porterebbero a alla formazione di miscele diverse, con sacche di azoto, e a variazioni di temperatura, per cui risulterebbe possibile avere ghiaccio galleggiante in bacini ricchi di metano ed etano se la temperatura scende al di sotto della temperatura di congelamento del metano (183 gradi sotto zero). La condizione sarebbe abbastanza delicata, per composizione e temperatura, per cui potrebbero coesistere croste di ghiaccio di idrocarburi in superficie e blocchi di ghiaccio sul fondo, creando condizioni per chissà quale affascinante chimica nelle regioni di interfaccia solido-liquido!
Le prossime misure radar di Cassini cercheranno di testare questa ipotesi dell’esistenza di Dio: ad agosto 2009 Saturno (e tutto il suo sistema di lune ed anelli) ha attraversato il suo equinozio di primavera (nel 2017 ci sarà il solstizio d’estate, estate per l’emisfero Nord) e la sonda ha già avuto modo di osservare importanti cambiamenti stagionali nell’atmosfera di Titano.
Leggo dal Battiston, a proposito di Curiosity che:
un esperto […], dopo avere descritto il metodo ed il significato dei risultati delle analisi chimico fisiche effettuate nel laboratorio a bordo del modernissimo rover marziano, ha affermato che, tutto sommato, i risultati delle analisi effettuate dai lander dei satelliti Vikings trentacinque anni fa avevano dato risultati simili, sia pure con strumenti meno sofisticati e con maggiori incertezze. Risultati che non sono in grado, oggi come nel passato, di dimostrare nulla in modo conclusivo relativamente all’origine biologica delle molecole organiche forse rivelate da Curiosity. Anche se scoperte, e non ne siamo sicuri, esse infatti potrebbero venire dal bombardamento di asteroidi e comete interplanetarie.
La mia naturale reazione sarebbe stata — indovinate un po’? — Basta Marte, era meglio Titano!
E invece il Battiston cosa ti deduce? Che è un’ottima ragione per mandare su Marte una missione con equipaggio umano!
E praticamente in contemporanea si legge in giro proprio che la NASA vuole mandarcene un altro, di rover, su Marte, con lo stesso design di Curiosity, nel 2020, come step fondamentale per mandare degli esseri umani su marte nei prossimi anni ’30!
Non ho parole.